Eccoci al terzo appuntamento di Scambi Epistolari, la newsletter di Scambi, il Festival dei Laboratori Paneuretici.
Come ben sapete (e, se così non fosse, cosa aspettate a seguirci sui social?) il protagonista della nuova entusiasmante edizione di Scambi Festival sarà lo squilibrio. Si tratta di un concetto estremamente caleodiscopico, che si presta alle più svariate interpretazioni: dai disturbi mentali alla precarietà esistenziale, passando per la chimica, le disuguaglianze sociali e i cambiamenti climatici.
Per questo motivo, insieme alle attività che vi abbiamo già svelato durante i mesi scorsi (tra cui l’immancabile Squilibristi, il nostro Gruppo di Lettura e una rubrica dedicata al Cinema curata da Dissolvenze), in fondo a questa pagina troverete consigli e spunti di riflessione dedicati allo squilibrio.
La grande onda di Kanagawa è una xilografia del pittore giapponese Hokusai pubblicata la prima volta tra il 1830 e il 1831. Nei primi minuti di questo video, che racconta l’opera, si può ascoltare che: In prima battuta, la Grande Onda sembra la semplice immagine di un Giappone sereno ed estemporaneo ma, prestando più attenzione, si nota che questa bellissima onda sta per inghiottire tre barche di pescatori terrificati
. L’onda anomala si delinea nella sua cresta spumeggiante come una mano, con artigli aggressivi che minacciano le “chiatte” longilinee in mare aperto. Sullo sfondo, stabile, protagonista solenne, sta il Monte Fuji. La lettura tradizionale considera l’immagine emblema della moderna contrapposizione tra forza della natura e fragilità dell’uomo. Ma un più profondo squilibrio, esistenziale ed emotivo, temporale e spaziale, sembra essere inciso nella “bella onda blu”. Nell’arte giapponese ritroviamo una generale mancanza di simmetria, come frutto di un dinamismo che invita lo spettatore a partecipare attivamente nella costruzione della scena.
L’uniformità del design era considerata fatale per la freschezza dell’immaginazione. (…) [La concezione Zen e Taoista della perfezione] enfatizza il processo tramite cui la perfezione è colta piuttosto che la perfezione stessa – questa può essere scoperta solo da chi completi l’incompleto col pensiero
Okakura Kukuzo, scrittore giapponese
Quando, alle scuole medie, la professoressa di scienze volle mettere la classe di fronte al fenomeno della “liquidità”, prese un bicchiere d’acqua, ce lo mostrò, e dopodichè lo versò sul pavimento, chiedendoci dove iniziasse e dove finisse quella macchia che lentamente si espandeva. Stava provando a mettere in risalto l’indeterminatezza dei confini di quella quantità di acqua che, fuori da un contenitore abbastanza rigido per dargli forma, continuava a prendere spazio in varie direzioni, in modo imprevedibile. È, forse, a questa caratteristica dello stato liquido delle sostanze che si ispira la celebre espressione del sociologo Zygmunt Bauman quando, descrivendo la struttura della società contemporanea, la chiama liquida
?
Società liquida loc. s.le f. Concezione sociologica che considera l’esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da caratteristiche e strutture che si vanno decomponendo e ricomponendo rapidamente, in modo vacillante e incerto, fluido e volatile. Il noto sociologo Zygmunt Bauman sostiene che viviamo in una
società liquida
Oppure, invece, con decomposizione e ricomposizione rapida, vacillante ed incerta
, il sociologo fa riferimento ad un livello di scala più grande nella mappa della realtà? Se riflettiamo in modo piuttosto poetico sulle caratteristiche della composizione chimica dell’acqua, ci accorgiamo che le caratteristiche dell’H2O allo stato liquido dipendono dalle molecole che la compongono e dai loro “comportamenti” (che, a loro volta, dipendono dal quantitativo di calore che “le muove”). Le molecole dell’acqua sono mobli, in qualche modo collegate ma instabili, si spostano e si scontrano (ne è evidenza il fatto che, facendo cadere qualche goccia di inchiostro in un bicchiere d’acqua, vediamo il colore espandersi lentamente). Le molecole dell’acqua allo stato liquido si mantengono insieme in un sistema piuttosto “squilibrato”, che sta a metà tra la totale confusione e “libertà” delle molecole allo stato gassoso e la rigidità perfettamente equilibrata dello schema delle molecole allo stato solido.
Sulla superficie terrestre vi sono circa 773.000 chilometri quadrati di fiumi e torrenti. Di questi, la maggior parte è inquinata da prodotti farmaceutici. Come riporta Internazionale 1448 a pagina 100, una squadra di ricercatori ha analizzato oltre 258 fiumi in 104 paesi, dove vivono circa 470 milioni di persone, e ha scoperto che la concentrazione di medicinali è a volte così alta da avere conseguenze gravi sull’ecosistema e sulla salute umana. Spesso si parla di fiumi che vengono usati da molti villaggi per lavare gli abiti, per la pulizia personale o come strumento per cucinare. Secondo questa ricerca, i fiumi più inquinati si trovano in Asia meridionale, in Sudamerica e in Africa subsahariana, mentre i campioni più contaminati sono stati prelevati in Pakistan, in Bolivia ed Etiopia.
La Spagna e il Portogallo convivono da anni con una siccità devastante, la peggiore degli ultimi anni. Il mese di gennaio, infatti, è stato il secondo meno piovoso nella penisola iberica dal 2000. Secondo uno studio pubblicato su Nature Climate Change, la stessa cosa, ma più grave, è in corso tra gli Stati Uniti e il Messico, dove la siccità che si registra è la peggiore dagli ultimo 1.200 anni. In più, oltre 13 milioni di persone in Kenya, Somalia ed Etiopia hanno bisogno di aiuti alimentari a causa della siccità. La situazione peggiora di anno in anno e qui, senza le piogge stagionali, i terreni diventano aridi e non pronti ad un raccolto.
Notizia Flash. Il governo islandese ha annunciato che a partire dal 2024 non autorizzerà più la caccia alle balene.
→ Cosa sta succedendo, a riguardo, a Venezia? Leggete questo articolo per scoprirlo.
→ Immergetevi nel mondo di Ocean Space, una comunità artistica innovativa e globale, che, attraverso mostre spettacolari cerca di attrarre programmi pubblici per l’alfabetizzazione e la difesa degli oceani!
→ Sappiamo tutti quanto l’acqua sia essenziale per la vita – già Talete, nel sesto secolo a.C., ne era consapevole. Tuttavia oggi, nel mondo, una persona su dieci non ha accesso ad acqua potabile e pulita. E se si potesse, con un un solo click, e rimanendo comodamente sdraiati sul divano, fare qualcosa per appianare questo squilibrio sociale? ElliotforWater è un motore di ricerca che sfrutta il 60% del profitto generato da ogni ricerca per rendere l’acqua potabile accessibile a quante più persone possibili. Qui potete trovare tutte le informazioni dettagliate su questo progetto e da cui potete cominciare a navigare ovunque vogliate. Apriamo le vele al cambiamento!
Volete esprimere la vostra squilibrata passione per la musica, la capacità di matchare persone, temi e canzoni, oppure semplicemente conoscere qualche pezzo da aggiungere ai preferiti? Date un’occhiata alla Playlist di Scambi 2022!
In questa puntata di Scambi Epistolari, facciamo un tuffo nella Letteratura Inglese attraverso i secoli per esplorare lo squilibrio tra disordine, caos ed incertezza. Insomma, il modo migliore per non abituarsi troppo al calore ottimista di queste giornate primaverili.
Il primo libro che vi consigliamo è Vita e Opinioni di Tristram Shandy, un romanzo irrequieto e sregolato scritto da Laurence Sterne al tramonto del Settecento. Questo libro ha rappresentato un cruciale cambio di rotta nel panorama letterario inglese, tanto da essere definito un anti-romanzo. Aldilà della trama spassosissima, ciò che colpisce è la geniale tecnica narrativa utilizzata dall’autore. I capitoli non si susseguono in maniera cronologica, la narrazione è costantemente interrotta da digressioni infinite, alcune pagine sono riempite solo da qualche parola, altre sono completamente bianche. Per quanto sconclusionato e folle questo romanzo possa sembrare, la sua apparente insensatezza cela un quesito profondissimo: che cos’è la Verità? Sterne demolisce qualsiasi forma di stabilità, lasciando il lettore nella più totale confusione. Non si è mai certi di quale sia la giusta interpretazione dei fatti, perché in fin dei conti, chi decide quale sia la reale definizione di un evento? Insomma, Sterne ci vuole dire che per quanto uno si affanni, non esiste certezza. Spaventoso? Certamente, ma allo stesso tempo, estremamente ed inesorabilmente vero (o forse no?).
Il secondo romanzo si colloca temporalmente qualche decennio più in là, verso la metà dell’Ottocento, ovvero Cime Tempestose di Emily Jane Brontë. Si tratta di un grande classico della letteratura, spesso odiato e falsamente collocato tra i romanzi d’amore. Cime Tempestose, infatti, è in realtà una storia di vendetta, caos e fantasmi. La vicenda si costruisce attorno alle intricate relazione che uniscono I protagonisti. In particolare, il filo narrativo è tenuto insieme da Heathcliff, un trovatello senza famiglia che ritorna a Wuthering Heights per conquistare Catherine dopo anni di assenza. Il loro amore, infatti, fu ostacolato a causa delle umili origini di Heathcliff, non abbastanza conformi ai rigidi standard sociali entro cui dovevano esistere le storie d’amore all’epoca. Ed è per questo che Heathcliff lascia la campagna per trovare fortuna, così da potersi poi ricongiungere con la sua amata. Tuttavia, la vera protagonista del romanzo è la brughiera inglese, un luogo impervio e caotico, che si fa specchio dell’anima dei personaggi, i quali si muovono seguendo la forza violenta e brutale della passione, in un turbinio che non conosce orizzonti. Insomma, leggere Emily Brontë vi trasporterà dentro a uno di quei bellissimi e struggenti quadri d’epoca Romantica, tra la pervasiva nebbia di Friedrich e i cieli incostanti di Turner.
Infine, ci avviciniamo alla fine di questo breve viaggio arrivando ai nostri giorni. L’ultimo romanzo, infatti, è Cani Neri di Ian McEwan. Le storie dell’autore inglese sono spesso realizzate attorno a un nucleo centrale, che prevede uno squilibrio fra due poli opposti. In questo caso la narrazione utilizza come espediente la vita di Jeremy, un giovane uomo, orfano sin dall’infanzia che tenta insistentemente di trovare nei genitori degli altri una qualche forma di certezza e approvazione. Alla fine, saranno i genitori della moglie ad adempiere a questa agognata funzione. Sono proprio loro due, Bernard e June, a rappresentare i veri protagonisti del romanzo. Nella gioventù sono stati uniti dalla fervente adesione al Comunismo, ma a causa di uno sfortunato evento la forza pervasiva dell’ideologia abbandona June, facendo spazio a un cambiamento radicale e creando così una frattura inesorabile nel loro rapporto. Lo scontro di Bernard e June è la metafora che sorregge una nitida analisi della storia del Novecento. Un periodo storico martoriato dalle lame dell’incertezza proprio a causa dell’inevitabile conflitto tra Ideale e Realtà.
Per scoprire qualche altro titolo interessante, non vi resta che sbirciare gli ultimi aggiornamenti del Gruppo di Lettura Squilibristi. A cadenza mensile, lo staff di Scambi propone un libro a tema squilibrio di cui discutere qui, insieme ad altre bellissime persone. Inoltre, su Bookwyrm (l’alternativa etica a Goodreads, decisamente più figa!) si trova la piccola libreria di Squilibristi in fase di costruzione: non esitate a seguirci anche lì, vi aspettiamo!
Per la rubrica cinematografica Scambi in Sala, questo mese abbiamo deciso di sviscerare il profondo rapporto che lega Stanley Kubrick allo squilibrio. Da cos’è determinata un’esperienza cinematografica squilibrata? Si potrebbe attribuire lo squilibrio ad errori tecnici, alla mancanza di un ritmo narrativo ordinato, a parti tecniche che sovrabbondano rispetto ad altre. Suscitare squilibrio ed inquietudine nello spettatore potrebbe essere una scelta registica. Ma Kubrick? Come ci sentiamo dopo aver finito un’opera di Kubrick? Sono l’inquietudine e lo squilibrio delle storie a pervadere la nostra esperienza cinematografica, oppure proviamo sensazioni di equilibrio e purificazione? Genio o sortilegio? La chiave di volta di tutte queste insidiose domande potrebbe essere il suo film più disturbante: Shining.
Con quest’ultima nota, abbiamo veramente concluso, ma ci sentiremo di nuovo presto!
Nel frattempo, inoltrate questa mail, esortate i vostri familiari ed amicə ad iscriversi a Scambi Epistolari (il pranzo di Pasqua potrebbe essere il momento ideale, così da evitare eventuali chiacchere noiose) e non dimenticate di seguire Scambi Festival sui nostri profili social.
Alla prossima!
Le Chiocciole, il team comunicazione di Scambi
Sabrina, Cristina, Lea, Margherita, Jeya