Da zero a digital » Newsletter n° 1
Newsletter n° 1 » 8 gennaio 2023
In questa newsletter parliamo di:
Open Genova sostiene il diritto universale di installare ed eseguire qualsiasi software su qualsiasi dispositivo
Nuova istanza Bitwarden per gestire le password
La cittadinanza digitale è il fondamento dell'educazione alla sicurezza informatica
Facebook e Instagram non potranno più usare i dati personali per la pubblicità mirata
Negli Stati Uniti un uomo è stato arrestato ingiustamente per colpa del riconoscimento facciale
OPEN GENOVA
▶ Open Genova sostiene il diritto universale di installare ed eseguire qualsiasi software su qualsiasi dispositivo
Open Genova APS ha sottoscritto la lettera aperta di Free Sofware Foundation Europe (FSFE), indirizzata ai legislatori dell’Unione Europea affinché sia tutelato il diritto dei cittadini di scegliere, installare ed eseguire liberamente qualsiasi sistema operativo o software applicativo sui propri dispositivi. A questo link l'articolo completo.
SICUREZZA INFORMATICA
▶ Nuova istanza Bitwarden per gestire le password
Il gruppo Devol apre una nuova istanza Bitwarden (con server in Europa) per gestire le password: https://vaultwarden.devol.it
Vaultwarden è un fork opensource di Bitwarden, uno dei più importanti e sicuri gestori di password. Vaultwarden può essere usato con tutte le estensioni e le app ufficiali Bitwarden.
Tutti coloro che già usano Bitwarden possono migrare verso Vaultwarden, in modo tale da poter avere tutte le funzioni premium gratuitamente.
A questo link puoi trovare la pagina Github ufficiale di Vaultwarden.
▶ La cittadinanza digitale è il fondamento dell'educazione alla sicurezza informatica (whitepaper)
La sicurezza informatica è un tema molto caldo in tutti i paesi, visto l'aumento degli attacchi informatici e i loro effetti negativi sull'economia generale.
Gli approcci tradizionali tendono a gestire la cybersecurity essenzialmente attraverso soluzioni tecnologiche, che però garantiscono solo effetti di breve periodo. In realtà, investire nell'educazione delle persone rappresenta il driver chiave per gestire efficacemente un problema così complesso e quando si parla di istruzione scolastica, l'insegnamento della cittadinanza digitale è fondamentale per consentire ai bambini di muoversi responsabilmente e in sicurezza nel mondo digitale.
In questo contributo viene presentato uno studio che indaga le azioni di sensibilizzazione messe in campo dagli insegnanti italiani delle scuole primarie e secondarie per sviluppare la cittadinanza digitale dei propri studenti, in accordo con una specifica legge che ha introdotto l'insegnamento dell'educazione civica digitale nel sistema italiano sistema scolastico.
Le risposte sono state fornite da 1.008 insegnanti provenienti da tutto il Paese e appartenenti alle scuole primarie e secondarie, che hanno partecipato a un progetto nazionale il cui obiettivo è diffondere le conoscenze di base in informatica ed educare gli studenti al corretto utilizzo delle tecnologie digitali.
I risultati mostrano come gli insegnanti siano molto attivi nell'implementare azioni specifiche volte a sviluppare la cittadinanza digitale dei loro studenti.
Allo stesso tempo, hanno espresso la necessità di essere supportati per migliorare le loro azioni rivolte agli studenti. Infine, hanno fornito spunti interessanti per azioni future in questo settore.
Leggi il whitepaper completo in inglese di Isabella Corradini e Enrico Nardelli
PRIVACY
▶ Facebook e Instagram non potranno più usare i dati personali per la pubblicità mirata
In seguito al contenzioso con l'associazione NOYB (My Privacy is None of Your Business) dell'avvocato-attivista austriaco Max Schrems, il Comitato Europeo per la protezione dei dati (EPDB) e il DPC irlandese hanno condannato l'aggiramento del GDPR da parte di Meta tramite una clausola nei termini e condizioni.
Meta dovrà pagare una multa di 390 milioni di euro e dovrà ottenere il consenso "opt-in" per continuare ad inviare ai suoi utenti pubblicità personalizzata.
Un terzo caso verso Whatsapp sarà discusso a metà gennaio.
Qui l'articolo completo dal sito NOYB.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
▶ Negli Stati Uniti un uomo è stato arrestato ingiustamente per colpa del riconoscimento facciale
A fine novembre un software di riconoscimento facciale ha portato all'arresto in Georgia di Randall Reid, un 28enne che però non aveva niente a che vedere con il reato che gli era stato contestato.
La polizia locale si è affidata esclusivamente ai risultati dell'algoritmo, senza nessun'altra indagine o prova, incarcerando per quasi una settimana una persona innocente.
Reid era stato accusato di aver rubato borse Chanel e Louis Vuitton per un valore di 10mila dollari a New Orleans, in Louisiana, a circa sette ore di auto dal luogo del fermo e in uno stato in cui l'uomo non aveva mai messo piede, come riporta Associated Press (articolo originale in inglese).
A questo link l'articolo completo.