Secchio
La ricerca della "risposta definitiva" ci fa perdere quello che davvero è importante?
Abbiamo tutti argomenti di cui siamo appassionatə, per curiosità personale o necessità professionale. La classica situazione in cui “Potrei parlare per ore di…”.
Tuttavia non abbiamo mai davvero tutto quel tempo per parlare di argomenti che conosciamo approfonditamente: il mondo in cui viviamo richiede velocità, e la velocità richiede sintesi.
Non solo, mi sembra che all’aumentare della complessità del mondo e degli eventi che ci circondano, aumenti il desiderio di avere spiegazioni semplici di fenomeni complessi, pure in questa epoca che ci ha forzati ad inventare il termine poli-crisi.
Quante volte mi sono sentito dire che non stavo offrendo soluzioni, non stavo condividendo casi di studio virtuosi, non stavo dando una guida step-by-step per risolvere questo o quel complesso problema.
“Explanation is reductive, not comprehensive; most of the time, when you have explained something, you discover leftovers. An explanation is a bucket, not a well.”
Wendell Berry, Life Is a Miracle
“Una spiegazione è un secchio, non un pozzo”, dice Wendell Berry.
Tutte le volte che spieghi qualcosa stai necessariamente lasciando qualcosa fuori dal secchio, consapevolmente o meno, sia per te che stai spiegando, sia per chi sta ascoltando la tua spiegazione.
Un esercizio: qual è la domanda più frequente che ti viene fatta, su un argomento di cui potresti parlare per ore, la cui risposta devi ridurre spesso a pochi secondi o minuti di spiegazione?
Prova a fare un elenco esaustivo e ragionato di tutto quello che trabocca e che non finisce nel “secchio” di quella spiegazione.
È davvero tutto sacrificabile in nome della sintesi, della velocità, della scarsa attenzione o pensi di dover cambiare quella spiegazione?