Saldature
La paura di essere sostituiti dalle macchine forse è paura di perdere noi stessi?
Una storia che conoscevo, ma avevo dimenticato, ed è stata riesumata dal buon (che consiglio di leggere se vi occupate di consulenza e dintorni, ma non solo): la storia delle saldature fatte a mano sui razzi Saturn V.
Vi sarà capitato a volte di sentire frasi come “non potremmo costruire le piramidi oggi”, intendendo che il progresso, a fronte di un effettivo miglioramento delle nostre condizioni, ha poi il rovescio della medaglia del toglierci conoscenze sul “come fare” opere che ancora oggi sembrano miracolose.
Ebbene, quelli che facevano quelle saldature a mano sui razzi Saturn V sono poi morti, e la conoscenza sul come realizzare tecnicamente quelle saldature —ritenute ancora oggi per certi versi superiori a quelle automatizzate— è persa per sempre.
Siamo ossessionati dalle novità e impauriti dall’essere sostituiti da nuove tecnologie: nel mezzo sembra essersi perso un certo senso di responsabilità individale del preservare il nostro “saper fare”.
Riformulo la domanda di Andrew in chiave più personale: che cos’è qualcosa, non necessariamente speciale, che sai fare, magari nemmeno troppo bene, che stai cercando di preservare deliberatamente, anche a costo di sembrare un luddista?1
Io ne ho diverse, ad esempio ci tengo a prendere appunti o disegnare a mano su carta prima di passare a qualsiasi strumento digitale.
Una perdita di tempo per molti, una mancanza di efficienza per altri, una maniera per essere più concentrato, preciso, fare ordine e ricordarmi meglio le informazioni per me.
Ci tornerò, forse: soprattutto in quest’epoca dovremmo essere tutti un po’ più luddisti e studiare le loro motivazioni originali e il loro importante ruolo sociale.