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December 17, 2020

sistemare i segnalibri #59

Umpappero! Sono Gualtiero Bertoldi, e questa settimana son successe talmente tante cose che adesso provo ad elencarle in tutta velocità e vediamo dove vado a finire: paolorossi, mondialidell82 (che avevo 4 anni e i quarti col Brasile io mi ricordo solo i boati che attraversavano la casa la via il paese la vallata tutta quel primo pomeriggio di luglio), googledown, pornhub più che down, cyberpunk2077 BETHESDA FERMATI ah no è CD Projekt vedi la forza dell’abitudine, cashback, covid, e se qualcuno morirà pazienza. Una pazienza infinita. Mentre invece questi sono i segnalibri da sistemare della settimana.


sistemare i segnalibri

  1. Avoid tangents - e altri errori stupidini da evitare quando state cercando di comporre una buona inquadratura.

  2. Corso veloce di aggiornamento su Tik Tok - non occorre usare la app, basta seguire le storie instagram di BOLO (comunque, la parabola della natura media degli utenti di Tik Tok è tipo l’inverso di quella di Youtube: la prima è passata da adolescenti ballerin_ a boomer scoppiat_, la seconda è partita con ventenni/trentenni divelt_ per arrivare ad adolescenti ADHDos_).

  3. Incidente di Goiânia - “[il giorno del furto] la guardia responsabile della sicurezza […] prese un giorno di malattia per assistere alla proiezione del film Herbie sbarca in Messico con la famiglia.”

  4. Johnny Silverhand canta la prima opening di Jojo - e sì, sì, questa è proprio una citazione, ed è forse la migliore mai fatta.

  5. Time crystals - it’s a strange world, let’s keep it that way.

  6. 電磁祭囃子 in NEO TOKYO 20 - non ho idea di cosa stiano facendo, ma lo stanno facendo molto bene.

  7. Lista dei forestierismi - e dei loro traducenti italiani.

  8. Jasper Elings - creatore di alcune gif discretamente bizzarre (e alcune NSFW - le trovate sul suo sito, qua vi ho messo la migliore).

  9. Planetary - un fumetto di Warren Ellis e John Cassaday.

  10. Amorphis - se nel 2001 non stavate ascoltando death doom power folk progressive melodic metal finlandese, io allora boh, proprio non so.

  11. Sgrizzo Papero - dal lore più profondo, uno fra i tanti paperi creati da Romano Scarpa.

Non hanno funzionato

  • https://www.superpunch.net/search/label/mashup (in realtà funziona, ma tutti i post della categoria sono stati cancellati)

  • https://unfbigbang.tumblr.com/post/24093677919/tutorial-how-to-deal-with-tumblrs-error-uploading

questa volta: per una biblioteca anarchica

In comodo ordine alfabetico.


il pezzo: Giulio, io, il GAS, e il titolo di un romanzo che era stato, per un certo periodo di tempo, Discorso attorno a un sentimento nascente – Cronaca di un romanzo 5.1: una storia secondaria [medio]

[è da qualche tempo che Giulio Mozzi sta pubblicando a puntate sul proprio profilo facebook una sorta di percorso di avvicinamento alla pubblicazione del suo primo romanzo, e in una di queste puntate compaio anche io: di seguito trovate il mio corollario all’episodio citato da Giulio]

Apro il mio primo blog l’8 giugno del 2003, abbastanza in ritardo per quanto riguarda lo spirito del tempo allora corrente; e lì pubblico le mie prime foto a partire dal 10 luglio, sempre del 2003. Dopo poco più di un mese e mezzo, il 2 settembre, Giulio mi manda una mail nella quale scrive di aver visto le mie foto, e che, abitando entrambi a Padova, gli sarebbe interessato conoscermi (scoprirò solo il 4 aprile del 2005, a Campobasso, durante una cena, su diretta confessione di Giulio, che l’avermi inviato una mail chiedendo di incontrarmi di persona era stato per lui un atto altamente irrituale, un qualcosa che non aveva mai fatto, o tendeva a non fare mai, con le persone con cui entrava in contatto su internet). Ci vediamo la settimana successiva, il 10 settembre 2003, ovviamente davanti a uno spritz, in piazza Duomo, e, un mese dopo, il 16 ottobre, Giulio mi porta nell’atelier di Claudio, pittore e matematico che lui chiama, con assoluta serietà, il Grande Artista Sconosciuto. Lì faccio qualche foto, Claudio e Giulio parlano della Madonna, ci beviamo un caffè.

Tornerò varie volte dal GAS, con macchine fotografiche sempre diverse, per cercare di riprendere e di ridare nell’immagine digitale la particolare qualità del colore e della tramatura delle sue opere.

La prima foto che ho del “Discorso” la scatto il 16 luglio 2004, mentre quella definitiva – definitiva perché è quella con la quale credo di essere riuscito a rendere, se non correttamente, almeno con uno spirito di sufficiente vicinanza le sostanze del dipinto – è del 17 luglio 2005. In questa seconda data, tra l’altro – un primissimo pomeriggio estivo torrido e fetente come lo possono essere i primi pomeriggi estivi padovani – dopo un caffè al Pedrocchi offertomi dallo stesso GAS, uscendo, mi trovo davanti a una facciata di palazzo che fotografo in tutta fretta, e che diventerà poi una fotografia intitolata “Paralipomeni alla società di massa” (e che, casualmente, ho ripubblicato per una delle sue ennesime volte su instagram un giorno fa - https://www.instagram.com/gualtier0/ ; se volete vederla nella sua interezza andate qua https://www.flickr.com/photos/kimota/87505262/ ).

Sul blog, che nel frattempo avevo fatto migrare su altra piattaforma (da Clarence a Diludovico), pubblico quasi subito la prima foto, il 24 luglio 2004, alla quale do il titolo “Discorso intorno a un sentimento da poco nato”. Il 15 settembre, sempre davanti a uno spritz, ma questa volta al bar Alexander, Giulio mi chiede come mai ho messo quel titolo a quel quadro del GAS: "Bel titolo", mi fa, "ma è strano: Claudio non dà mai ai suoi lavori dei titoli così." Al che io rispondo: "Lui dice che gliel'hai dato tu." E proseguo raccontandogli la visita: come va, come non va, ma sai che sto cercando di inseguire una sorta di esistenza affine all’esistenza di un sasso, ah, dai, io invece fra un paio di mesi mi laureo – insomma, le solite cose, fino a che il GAS non tira fuori il dipinto, che mi piace subito moltissimo, e mi racconta di come, mentre ci stava lavorando, con Giulio presente, a un certo punto Giulio esce di testa, bloccandolo prima che possa fare altri interventi sulla tavola, minacciandolo addirittura. Poi, continua il GAS, Giulio comincia a parlare per almeno mezz'ora, e infine se ne va tutto scombussolato.

Giulio resta qualche secondo a fissarmi.

Infine, dico a Giulio, chiedo al GAS: “Ah, ok, e cosa ti ha detto in quella mezz’ora?”, “Che questa opera gli pare qualcosa che sta intorno a qualcos’altro, un discorso che si sviluppa e protegge, o accudisce, un’idea, un sentimento forse, ma appena nato, o nel mentre sta nascendo.”

Un discorso attorno a un sentimento nascente.

(continua?)


Fin. E. Anch. E. Quest. A. Volt. A. Non prima di una ultima, fondamentale dritta:

e dei soliti:

numeri

1 - 2 - 100 - 0

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