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October 2, 2019

sistemare i segnalibri #4

Salve, sono Gualtiero Bertoldi, e questa settimana non ho mai imbroccato come vestirmi la mattina: troppo scoperto nei giorni freddi, troppo coperto nei giorni caldi; ARGH. Meglio passare a cose più divertenti.


sistemare i segnalibri

  1. Gloomy - un orso grizzly rosa che mena in varie maniere (su vostro input) un inerme biondino. La soddisfazione.

  2. Alien vs Pooh - molto meglio di Prometheus e Covenant.

  3. Recensioni tarocche - dove si recensiscono (con tanto di immagini a corredo) 807 differenti mazzi di tarocchi.

  1. Christian gaming zone - sezione dedicata ai videogiochi considerati cristiani o, in alternativa, blasfemi, facente parte del più grande e articolato OBJECTIVE: Ministries (sono siti parodici, ma la cosa divertente è che ci si mette un po’ a rendersene conto).

  2. Terry Posters - oltre ventimila poster cecoslovacchi dal 1939 al 1980 (molti anche acquistabili, tutti visionabili in digitale).

  3. Enciclopedia delle armi - diritto, balistica, schede e tabelle, codici, storia, ricette (!), libri di cucina (!!), barzellette (vabbe’). Un sito rimasto davvero impervio al cambiamento, con migliaia di link affastellati gli uni sugli altri, accostamenti completamente a muzzo, e gif animate (quando ancora erano l’incarnazione digitale della sfiga).

  4. Tails - quando la rete si fa sempre più controllata, i paranoici iniziano a usare quanti più strumenti anonimizzanti possibile.

  5. Chiedi chi era Aldo Biscardi - (in breve: uno dei tanti buontemponi che ha mandato in malora il dibattito pubblico italiano, nella fattispecie quello calcistico).

  6. Manoscritti persiani - più di quindicimila immagini digitalizzate da diverse collezioni.

  7. Leisure Town - forse il primo webcomic che mi capitò di leggere: brutto, bizzarro, scorretto, schifoso, imperdibile.

  8. Ex-voto di persone che cadono - e che si salvano, principalmente grazie alla Madonna.

Ah, vi ricordate, nella scorsa newsletter, le cose che trovano gli astronomi? Il gentilissimo sottoscrittore muzzle mi ha mandato in privato un link che rispondeva alla mia domanda, ovvero come erano andate poi le cose.


questa volta: foto di quel tipo

Metti che sei nel 2003. Metti che è già qualche tempo che vorresti aprire un blog, prima che i blog muoiano (e qualcuno scrive che sono già morti da qualche mese) (ma tu comunque non lo ascolti). Ma tu comunque ti metti in testa di aprire un blog, prima che sia troppo tardi (prima che i blog siano morti davvero). Prima che passi, ancora una volta, troppo tempo dall’ultima volta in cui avevi pensato di aprire un blog e non lo avevi fatto. E allora, l’otto giugno 2003, vai su Clarence, apri un blog, lo chiami Kimota (avevi appena finito di leggere le poche scansioni in circolazione del Miracleman di Moore e Leach, per decenni l’unico modo per leggere quella mirabile opera) e nel corso di un mese dai fondo a tutte le poche idee che hai in testa per scrivere quei quattro o cinque post al giorno che ti permettono di essere sempre più o meno visibile nella categoria dei blog più aggiornati sulla home di Clarence (Velleità de I Cani sarebbe uscito solo nel 2011). Finite le idee, per sostenere i ritmi di pubblicazione inizi a mettere fotografie - quelle fotografie che avevi iniziato a scattare con una misera compattina digitale da 1.3 megapixel dopo che la tua ragazza di allora (che è pure la tua attuale moglie, WHOA) ti aveva portato con sè per una uscita fotografica (si trattava di una roba universitaria). Che fotografie erano? Più o meno di questo tipo:


il pezzo: I told you in the first song, I’ll tell you in another [breve]

Jon Lajoie è probabilmente una delle primissime stelle di youtube - quando ancora essere uno youtuber significava utilizzare un linguaggio tramutato dalla televisione, o, in rari casi, dal cinema (oggi gli youtuber hanno sviluppato diversi propri linguaggi, tutti parimenti insopportabili e mediocri) (se già non si è capito nelle scorse newsletter, sono fermamente convinto che youtube, oramai da diversi anni, contenga e riversi su di noi delle quantità di male incommensurabili). Salito alla ribalta con una canzone dedicata al leggendario 2 girls 1 cup, Lajoie infila nel giro di una manciata di mesi diversi video virali aventi come protagonisti due personaggi inventati, due rapper conosciuti come Everyday Normal Guy e MC Vagina - entrambi parodie del mondo rap e hip-hop dell’epoca (ovvero gli anni attorno al 2009). La cifra di questi video sono l’umorismo piatto, la gestualità bloccata, il turpiloquio bolso e forzato - elementi che ritorneranno con regolarità anche negli altri video di Lajoie, rendendolo il precursore di tutto un filone comico-mimetico che oggi è dato per acquisito.

[serendipità dell’internet: giusto un paio di giorni fa, appena avevo deciso che avrei scritto il pezzo su Lajoie, leggo questa intervista a Riccardo Albini dove viene citata la serie The League, nella quale Lajoie recitava nei panni di un musicista perennemente strafatto e disoccupato]


E anche per questa volta mi pare che abbiam finito, tranne che per i:

numeri

1 - 2 - 102 - 0

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