sistemare i segnalibri logo

sistemare i segnalibri

Subscribe
Archives
December 11, 2019

sistemare i segnalibri #13

Oppalà, sono Gualtiero Bertoldi, ho appena scoperto che torrone alle mandorle e campari non è che si sposino benissimo (all’inizio sembrava di sì, ma poi no, proprio no), e anche questa settimana ho recuperato una dozzina meno uno di segnalibri dal mio archivio per portarvi un po’ di storia dell’internet e sollazzo personale.


sistemare i segnalibri

  1. Dude with sign - l’eroe di cui avevamo bisogno, ma che non ci meritiamo.

  2. Londra, agosto 2011 - ve lo ricordate quando mezza Londra fu messa a ferro e fuoco nel 2011?

  3. Il Re Leone - come film cripto-fascista.

  4. Non si toccano i bambini! - 40 anni prima di The Mandalorian, Bud Spencer aveva già capito e filmato tutto.

  5. Trenta modi di morire folgorati - ouch.

  6. Cowboy hat styles - boss of the plains tutta la vita.

  7. Tiger Tateishi - qua qualche informazione in più.

  8. NumberADay - un blog nel quale, per diversi anni, quasi ogni giorno prendevano un numero qualsiasi (tipo 1234, o 88, o 404, o 3) e lo dissezionavano per bene.

  9. Due parole sul fumetto - che in termini internettiani 1.0 significano due lenzuolate di parole parole parole su sfondo grigio topo morto (qui l’home).

  10. Dictionary of English slang - tipo Urban Dictionary, ma meno deficiente, e con una linkografia davvero notevole.

  11. L’uommibatto - pensavate che i Pre-Raffaelliti fossero in fissa solo con il medioevo o Elizabeth Siddal? Think again.

Non hanno funzionato

  • http://strangemaps.wordpress.com/

  • http://www.barcampitalia.org/ (questo mi ha messo addosso una tristezza che boh)

  • http://www.frantoiodesign.com/blog/


questa volta: canzoni disegnate male


il pezzo: Fango - un’alluvione in tre dialoghi [medio-breve]

-Kevin! Svejate!

-Cossa ghe xé?

-Ghe xé l’acqua che la sta rivando en sala.

-Ostia can. Tira su do cuerte e scapemo via.

-’speta ‘n’atimo che fasso ‘na foto.

-A cosa?

-Al paltan en sala.

-Va’ in mona ti, el paltan e l’aifòn. Sbrigate.

Terroni del nord, polentoni, baciabanchi, bestemmiatori, partigiani, leghisti, solidali, razzisti, imprenditori, servi.

-Silvano, son qua, ghe xé dani?

-Toni, ziocan, semo rovinai, tuto il magasin xé laga’.

-Diobestia che disastro. Sparemo ca i ne manda un po’ de schei.

-Ma figurate, semo ciavai. Tocherà inventarse qualcosa. Intanto tote ‘na vanga e spala fora.

-Tuto da butar. E ‘sti faldoni de contabilità qua? Li tegnemo e li sughemo?

-Fame vedar. No no, trai via.

-Sito sicuro?

-Ma sì, li gavemo quasi tuti informatisa’.

Il sommerso e il nero, le miniere e le concerie, il santo e il repubblicano, la poesia e la sceneggiatura, lo splendido e il contadino, le partite iva e le infrastrutture.

-Stavolta la frana la vien xó.

-Eh, anca se la vien, cossa vuto farghe?

-Gninte. Corare.

-Xelo xà taca’ el satelite par registrar se la se move?

-I ga dito ca ghe vol diese giorni.

-A te ghe voja. Fasemo prima a vardar el color del acqua.

-La xé color del fango.

Il Veneto bianco, il Veneto rosso, il Veneto verde.


Il pezzo precedente appartiene a un paio di vite web fa, quando con una congrega di padovani s’era messa su una rivista letteraria, Sanjuro, e si provava un po’ a far critica, e un po’ a proporre qualcosa (avevamo tutte le pars coperte, insomma). Per il resto, siamo alla fine. Non prima, però, dei soliti:

numeri

1 - 2 - 98 - 0

Don't miss what's next. Subscribe to sistemare i segnalibri:
This email brought to you by Buttondown, the easiest way to start and grow your newsletter.