Dal 2006, lo studio grafico Under Consideration cura Brand New, un popolare sito che raccoglie marchi e identità visive.
La rassegna di fine anno di Brand New è organizzata in personalissime categorie.
(Da qualche anno Brand New ha introdotto un abbonamento per accedere a una parte dei contenuti. Quindi i link dell’elenco sotto potreste non vederli. Ancora più sotto trovate un paio di segnalazioni che linkano direttamente ai siti degli studi che hanno lavorato alle identità visive.)
Una curiosità. Il primo nella lista dei peggiori è presente, con una menzione speciale, anche nella lista dei migliori. Si tratta della nuova identità di Jaguar.
Scrivono così su Brand New:
Capisco la tua confusione. Dopotutto, ho incluso questo progetto tra i PEGGIORI dell’anno, quindi come potrebbe Jaguar rientrare anche nella lista dei migliori? Perché ci ha provato. Ha osato. Ha fatto una scommessa importante. Sapeva che sarebbe stato divisivo. Sapeva che, sotto molti aspetti, era sbagliato, ma ha comunque deciso di andare avanti. Forse è stata una mossa sbagliata, ma il semplice fatto che Jaguar sia nella mente di qualcuno in questo momento è già un risultato significativo.
La mia dichiarazione finale su Jaguar è questa: abbiamo TUTTI ragione e TUTTI torto sul fatto che sia un bene o un male. L’unica valutazione assolutamente corretta sarà determinata dalle vendite. Semplice. Se vende, sarà stato il design più geniale del decennio. Se non vende, sarà il flop più grande. Fino ad allora, possiamo tutti, me incluso, sostanzialmente mettere da parte le nostre opinioni al riguardo.
Il primo, nella lista dei migliori, è il nuovo marchio del Toledo Museum of Art, progettato dallo studio Scorpion Rose e da Semi:Formal (cliccando sui nomi degli studi si aprirà la pagina del progetto).
Ai primi posti della categoria sulla tipografia, che distingue tra “font proprietario” e miglior di “font commerciale”, ci sono due squadre di calcio, una maschile e una femminile.
Per i “font proprietari”, c’è l’identità della squadra di calcio maschile di New York con il font progettato da Tobias Frere-Jones e l’identità curata dallo studio Gretel.
Per i “font commerciali”, c’è l’identità della squadra di calcio femminile di Dallas. Per il marchio in realtà hanno usato un font proprietario, ma il “premio” è per l’uso del font a supporto, il monospaziato Italian Plate No2 di Playtype . Il progetto grafico è stato curato da Moniker.