Anche questo numero arriva con un giorno di ritardo rispetto a quanto promesso. È la terza volta consecutiva, possiamo già definirlo un design pattern?
Sto valutando di aggiungere un sesto numero, con un approfondimento sulle newsletter.
Riprendo l’ultima parte del primo numero, quando ho provato a elencare le sezioni principali di una rivista. Sezioni che possono variare a seconda del tipo di rivista e del suo contenuto, ma che solitamente includono:
Nella sua versione digitale, le sezioni diventano:
Abbiamo parlato di home page, che in parte svolge la funzione di indice, anche se si avvicina di più alla prima pagina di un quotidiano. Abbiamo parlato di copertine, articoli e archivi. Mancano all’appello le rubriche e il colophon.
Il colophon è una pagina (o una sezione) della rivista dove è riportata la redazione, le collaborazioni e le informazioni sulla produzione (font, tipo di carta, stampa). Il colophon è alla fine o all’inizio, come nell’esempio sotto. La rivista Communication Arts inserisce il colophon in un riquadro, nelle pagine dedicate all’indice.

Sul web le riviste prevedono perlopiù un “chi siamo”, non sempre è presente la redazione, quasi mai ci sono informazioni sulla produzione. Sotto la pagina "chi siamo" di Communication Arts sul loro sito web.

Per farvi un’idea, vi condivido i link alle pagine “chi siamo” di alcune riviste segnalate nei numeri precedenti: It’s Nice That, Link, The Verge, Here.
La rubrica è una sezione della rivista cartacea che si ripresenta in ogni numero con la stessa struttura di layout e di contenuti. L’oroscopo è probabilmente l’esempio più immediato, ma sono rubriche anche gli editoriali, le lettere dei lettori, le playlist di The Passengers gli “A Day With” di Offscreen.

Su carta le rubriche sono riconoscibili ed evidenti, sul web è più difficile riportare la stessa sensazione. L’oroscopo, come ad esempio quello di Internazionale, funziona ancora, con altri tipi di contenuti meno. Le pagine degli articoli, sono tutte sempre molto simili, quello che cambia, a volte, è il layout della testata1.
Le rubriche, sul web diventano “serie”. Una serie di articoli su uno stesso tema, con una struttura di contenuti che si ripete. È simile al concetto di “categoria”, ma più specifico.
Il modo migliore per dare un senso alle frasi del paragrafo precedente è mostrare degli esempi.
La rivista It’s Nice That cura varie “serie”, come i “Double Click”, che si distinguano dagli altri articoli per avere un’immagine con un elemento identificativo (il cursore del click) e una struttura di contenuti che si ripete, anche se il contenuto è sempre diverso.

Stesso discorso per la serie “In Conversation”, dove l’immagine della persona intervistata è sempre un’illustrazione e la struttura dell’articolo si ripete a ogni nuova chiacchierata.

Alcune riviste usano le newsletter come rubriche, oltre che per raccogliere link agli ultimi articoli pubblicati. Ci sono poi anche casi di newsletter che sono l’equivalente degli inserti cartacei. Come esempio vi rimando alle newsletter del New York Times, Il Post, The Atlantic, The Verge.

Nel numero #004 ci sono parecchi esempi con i differenti layout della testata all’articolo del New Yorker e The Verge. ↩