Cassandra Crossing/ Analfabetismo numerico e Covid-19
Cassandra Crossing/ Analfabetismo numerico e Covid-19
Cassandra Crossing/ Analfabetismo numerico e Covid-19
(465) — Da Benedetto Croce a Facebook: che fine ha fatto la cultura scientifica degli italiani?

9 novembre 2020 — Per non pensare per un momento alle contingenze della pandemia, pur continuando a parlarne, Cassandra ha scelto di porsi una domanda: “Come mai, malgrado da mesi il numero di nuovi contagi aumenti con ritmo almeno geometrico o addirittura esponenziale, i media e i loro fruitori riescono oggi a essere sorpresi? Perché le persone di tutti i gradi di istruzione con cui Cassandra in questo periodo condivideva le sue fosche previsioni erano increduli? E perché, per alcuni, avere posti liberi in rianimazione sembra ancora rassicurante?”
E’ vero, son tre domande e non una, ma in effetti la causa dietro di esse è unica: l’ignoranza (in senso latino).
Si tratta infatti della mancanza di nozioni semplici e scolastiche da applicare a dati pubblici; basta una cultura da seconda liceo per fare una stima dell’andamento recente della pandemia in Italia ed estrapolare i dati di oggi al prossimo futuro. Ah no, serve ovviamente anche la volontà e la possibilità di capire i numeri, di leggerli, di comprenderli.
Progressione geometrica e progressione esponenziale: ricordate la differenza? Dovreste, se avete almeno un diploma.
Un ingegnere nucleare ha un innato rispetto per i fenomeni esponenziali, come l’avvio di un reattore nucleare; l’estrema e quasi ridicola cautela (per uno studente) con cui un conduttore di caldaie nucleari (si chiamano proprio così) fa diventare critico un reattore colpisce e stupisce. Come se in un reattore nucleare non ci fossero sistemi di sicurezza automatici così paranoici che rendono addirittura difficile compiere l’operazione di accensione.
Sì, i fenomeni naturali geometrici o esponenziali meritano rispetto e considerazione, e nel caso di pandemie e reattori nucleari anche timore.
Ma, tornando alla domanda originale, comprendere l’impatto di un’epidemia con andamento geometrico o esponenziale su qualsiasi risorsa finita, come un sistema sanitario, dovrebbe essere alla portata di una grande percentuale dei cittadini italiani.
Così non sembra essere; le nozioni matematiche sono state studiate ma non assorbite, men che mai utilizzate. Perché?
Cassandra attribuiva questo problema, come altri, alla riforma degli studi voluta nel 1923 da Benedetto Croce , che sembra permeare l’intera società italiana, in modo particolare a livello di media e decisori.
Ma poi ha incontrato una considerazione di Camillo Olivetti , in un articolo su “Lo spirito dell’industria meccanica” pubblicato nel lontano 1937 dalla rivista “Tecnica e Organizzazione” :
“L’istruzione della nostra borghesia ha un fondamento prettamente anti-industriale. Noi siamo ancora i figli dei latini, che lasciarono ai servi e ai liberti i lavori industriali e che in ben poco conto li ritennero, tanto che ci tramandarono le storie dei più mediocri proconsoli, e dei poetucoli e degli istrioni che dilettarono la decadenza romana, ma non ci ricordarono neppure i nomi di quei sommi ingegneri che costruirono le strade, gli acquedotti e i grandi monumenti dell’ Impero Romano .”
Gli effetti nefasti della riforma Croce-Gentile del 1924 non avevano certamente ancora avuto modo di manifestarsi, e d’altra parte la considerazione di Olivetti retrodata questo problema di almeno di duemila anni. Si tratta di una considerazione che non richiede dimostrazioni, dato che i fatti su cui poggia sono anche questi noti più o meno a tutti.
Quindi che dire? Di chi è la colpa? E’ una risposta molto difficile da dare, dovendo risalire a tempi remoti. Ma forse anche in questo caso così diverso, la risposta la troviamo in un’altra citazione; è la stessa data da V in V for Vendetta : “Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole… non c’è che da guardarsi allo specchio.”
E’ inutile prendersela con Croce o gli antichi romani; un’educazione al rispetto per la cultura è l’unica possibilità per un futuro diverso, dove non solo la pandemia ma anche l’analfabetismo numerico possano essere sconfitti.
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