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August 9, 2025

Cassandra Crossing 633/ WHY2025: giorno uno

(633) — Un camp hacker può diventare quasi un’abitudine, ma non cessa maidi sorprenderti quando meno te lo aspetti. In positivo ed in negativo.

8 agosto 2025 — Aggirato il problema dell’acqua calda che non funzionava nemmeno nello chalet, Cassandra è riemersa dal poco sonno che il camp più il lavoro da menestrello della Rete le ha concesso. Una doccia può far molto da questo punto di vista.

Oggi sole, quindi crema solare ma anche galosce non-si-sa-mai; zaino in spalla, macchina e via a digiuno.

Per fortuna quest’anno, proprio all'ingresso, hanno installato in una grossa tenda un piccolo supermercato, niente caffè ma le brioscine calde si. Me ne preparo un sacchetto, ci sono anche salate, ed addentandone una mi avvio alla ricerca di qualche tenda di italiani dotati di moka.

Se li trovo ho due strategie da mettere in campo; la prima è elemosinare un caffè in cambio della brioscina, la seconda di prendere la caffettiera e scappare. Per fortuna la prima ha sempre funzionato, e così arrivo all’ambasciata giusto in tempo per prendere il terzo caffè. Senza più brioscine, però…

Qualche tenda è arrivata, una timida bandiera tricolore occhieggia.

Ma prima di tutto la vostra profetessa preferita vuole raccontarvi di una installazione mozzafiato che ha ammirato a lungo. Il “Progetto Aurora”, una installazione fatta di specchi in movimento.

Passandoci davanti sembra valere solo un’occhiata, ma fermandosi, anche per pochi secondi, la dinamica degli specchi ti colpisce, quasi in maniera ipnotica. Solo un filmato potrebbe rendere l’effetto; cercatelo in giro.

Ben nascosto tra la meccanica dell’opera Cassandra ha anche trovato per caso uno dei novanta e passa “segreti” per il CtF di quest’anno. E’ ancora valido, usatelo!

Primo workshop della giornata alle 11:00 nella tenda del cluster D42D; estrazione del firmware da microcontrollori di controllo dell’energia elettrica, mica pizza e fichi!

Purtroppo manca uno dei due relatori, ma le cose ed i trucchetti che l’altro è riuscito a raccontare hanno impressionato Cassandra, che pur non digiuna della materia ha deciso di tornare l’indomani per seguire la replica.

E’ stato il talk più bello della giornata, perché, verso le 15:00 subito prima dell’evento inaugurale è saltata la corrente in quasi tutta la zona e dopo diversi rinvii l’intero programma della giornata è stato annullato.

Pare che gli olandesi, al contrario dei tedeschi, si affidino alla rete elettrica locale, non a gruppi elettrogeni. Molto ecologico, peccato che come in Spagna la rete elettrica grazie alle energie alternative vada giù.

E’ successo infatti anche ieri all’aeroporto di Amsterdam, oggi qui, e c’erano state delle allerte nazionali a riguardo.
Con troppa tecnologia e potenza, e pochi investimenti sulle reti, anche accendere le luci diventa un’incognita.

Per cercare un lato positivo, c’è stata una offerta speciale di gelati, che ovviamente si stavano sciogliendo.

Qua e là un po’ di energia era rimasta, ed abbiamo potuto abbeverarci grazie a due router Cisco calibro enterprise, elaborati .. guardate come!

E poi una vetrina di memorabilia, piena della nostalgia di gente della generazione di Cassandra; guardate qui…

In un’altra zona era attivo un museo dei videogame moderni giocabili. Da dove prendessero la corrente non si è capito. Ma guidare un robottone stile Gundam in una interfaccia immersiva in soggettiva, e duellare con un secondo giocatore nella macchina di fronte, mentre una consolle di gioco, ordinatamente smontata, controlla esternamente il tutto, beh …

… davvero non male …

… anche se tutto in giapponese stretto!

Nessun talk ma parecchi incontri ed abbracci con persone note viste otto o più anni fa, di cui ti era rimasto solo ricordo di un’espressione, un fatto, ma non sempre il nome.

Vediamola in positivo; c’è stato il tempo per un’accurata esplorazione del camp (si macinano i chilometri), e per l’”operazione maglietta”, costata una prenotazione tre mesi prima, un certo numero di euro e un’ora e venti di coda sotto il sole.

Si, Olanda col sole a picco; antizanzare e crema solare insieme. Dietro Cassandra c’era un gruppo che avanzava usando un’ombrellone da spiaggia come riparo.

Accanto al merchandising c’è il tendone del badge, come al solito con problemi e ritardi, decine di volontari che saldano per recuperare e riuscire a distribuirlo (oggi no, domani chissà, domenica forse); è una chicchina, un computer dotato di tastiera ed interfacce radio di ogni tipo, inclusa una LoRa (chi ha orecchie per intendere…).

Peccato che per un problema di progettazione, ormai irrimediabile, possa anche prendere fuoco; non un pericolo per un vero hacker, semmai una sfida in più.

Il sole cala sul camp, una luna pienissima stile licantropia sorge dalla parte opposta.

La notte si accende nell’anfiteatro-discoteca, dove parte l’attesissimo concerto di una band che suona i “Metallica”.

Decibel, fiamme e fumo assicurati.

Per un po’ di sano hacking ci vedremo, corrente permettendo, domani.

Non resta che cercare il macinino, al buio in un parcheggio che era semivuoto all'arrivo, ora diventato immenso. Quasi dieci minuti utilizzando il lampeggio dei fari fatto col telecomando per cercare di ritrovarlo. Ecco, è laggiù.

Buonanotte.

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